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Cura e Cause dell'occhio rosso

Le Cause

L’occhio rosso può essere determinato da varie cause: infettive, fisico-chimiche o legate a malattie dell’occhio e dei suoi annessi.

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Allergie

Le allergie possono provocare infiammazione della congiuntiva con consequenziale arrossamento. Esse si suddividono in:

  • Congiuntivite primaverile:
    in genere i bambini. I sintomi e segni sono: prurito, rossore marcato, lacrimazione, fotofobia e sensazione di corpo estraneo
  • Congiuntivite allergica:
    la più frequente. Può essere spesso associata e rinite, con forte prurito, gonfiore della congiuntiva e da lacrimazione violenta.
  • Congiuntivite atopica:
    è la più grave ed è associata ad eczema; può compromettere la vista. Congiuntivite giganto-papillare: colpisce soprattutto i portatori di lenti a contatto e di protesi oculari

Assetto Ormonale

Le alterazioni ormonali possono dare problemi a livello oculare. Gli anticoncezionali ad esempio, durante il periodo di assunzione alterano il film lacrimale.

Anche durante la gravidanza si può manifestare questa patologia in quanto i livelli ormonali di estrogeni e progestinici aumentano soprattutto nell’ultimo trimestre.

Nelle donne in menopausa è molto frequente riscontrare alcune modificazioni della funzionalità visiva, in particolare la sindrome da occhio secco o cherato-congiuntivite secca legata ai cambiamenti ormonali.

Il trattamento prevede l’uso di sostituti lacrimali con azione lubrificante, umettante e mucomimetica che rimuovono i sintomi della secchezza oculare e ripristinano la qualità e la stabilità del film lacrimale.

Diabete

L’aumento eccessivo del glucosio nel sangue, provoca gravi problemi a livello oculare, non solo a carico della retina (retinopatia diabetica), ma anche a livello di altre strutture dell’occhio come il cristallino (cataratta) e la superficie oculare (secchezza oculare). I primi danni passano inosservati ed alcuni disturbi non vengono attribuiti al diabete. E’ consigliabile, quindi, sottoporsi a regolari visite oculistiche per una terapia mirata. Ad esempio per la secchezza oculare del paziente diabetico, esistono sostituti lacrimali specifici (a base di acido lipoico).

infiammazione delle palpebreInfiammazione dell'occhio

Infezione dell’occhio e dei suoi annessi

Le principali infezioni oculari sono:

Congiuntivite batterica:
si può presentare una secrezione abbondante, densa e giallastra, più evidente al risveglio, con sensazione di “sabbia negli occhi”, mentre prurito e lacrimazione sono meno frequenti.

Congiuntivite da Clamidia:
è molto diffusa sia nei neonati, contagiati al momento del parto, ma anche negli adulti che vengono a contatto con questo fungo con l’acqua delle piscine.

Congiuntiviti virali:
sono causate da Herpes Simplex, Zoster ed Adenovirus. Provocano lesioni gravi alla cornea e si manifestano con intolleranza alla luce. La diagnosi e la terapia è difficile (attenzione ai cortisonici) e va prescritta esclusivamente dal medico oculista.

Cheratite batterica e micotica:
sono infezioni della cornea contraddistinte da dolore acuto, ulcera corneale e secrezione.

Cheratite da Acanthamoeba:
è una rara forma di irritazione della cornea caratterizzata da dolore acuto, ulcera corneale e secrezione.

Orzaiolo e Calazio:
sono infiammazioni delle ghiandole che producono il grasso che, insieme al muco ed all’acqua, compone il film lacrimale.

Blefarite:
infiammazione delle palpebre molto frequente caratterizzata da bruciore prurito e irritazione.

Pterigio:
si presenta con maggiore frequenza negli adulti con più di 50 anni. Nei paesi tropicali l'età di comparsa è sensibilmente anticipata e si presenta frequentemente in maniera bilaterale. La causa pare correlata all’esposizione prolungata ad agenti atmosferici, in particolare al sole e al vento. Per questa caratteristica è una malattia che tende a colpire specialmente gli alpinisti, marinai, contadini. Ha una testa, un collo e un corpo; all'inizio la testa si innesta al livello del limbus, avanza progressivamente sulla superficie oculare dirigendosi verso la zona ottica, determinando spesso una riduzione dell'acuità visiva.
Si differenza dalla pinguecola perché quest'ultima, al contrario dello pterigio, non invade la cornea.
Lo pterigio genera un trascinamento di cellule limbali verso la cornea, che può a lungo andare portare a distorsioni della vista. Si può trattare solo chirurgicamente, non regredisce spontaneamente. Necessita di trattamento chirurgico quando determina alterazioni della capacità visiva, quando cresce rapidamente o quando dà disturbi al paziente. Inizialmente non dà sintomi, successivamente dà sensazione di secchezza all'occhio e sensazione di avere un corpo estraneo. Il trattamento post-operatorio consiste in terapia locale antibiotico-steroidea, colliri lubrificanti per circa un mese, oltre a controlli specialistici.

L'utilizzo di occhiali da sole schermanti con protezione laterale aiuta a evitare la nuova formazione di recidiva.

Pterigio

Danni da agenti fisici e chimici

I nostri occhi possono venire a contatto con molte sostanze chimiche in grado di determinare danni alla superficie oculare. Si tratta soprattutto di prodotti di uso domestico come antitarme (naftalina, canfora), candeggianti (ipoclorito di sodio), detergenti per wc (acido fosforico), detersivi (soda caustica) ecc. che possono finire accidentalmente negli occhi o sviluppare fumi fortemente irritanti. Bisogna lavare immediatamente l’occhio danneggiato con abbondante soluzione salina. Nei casi gravi si deve ricorrere al pronto soccorso. E’ opportuno comunque sottoporsi sempre a visita oculistica.

Diversi sono anche i danni oculari causati da agenti fisici, in particolare le radiazioni solari blu-violetto ed ultravioletto che possono provocare secchezza oculare, congiuntivite, cheratite, cataratta e nelle forme gravi, danni alla retina (degenerazione maculare legata all’età).

E’ importante proteggere la vista dai raggi solari, utilizzando occhiali da sole ed integrando la dieta con sostanze ad azione antiossidante e protettiva (luteina).

La Terapia

consiste nella somministrazione di colliri (antistaminici oppure antinfiammatori) spesso associati a spray nasali se è presente anche la rinite.
La terapia prevede l’uso di sostituti lacrimali

Esistono diversi prodotti in commercio, ma alcuni contengono sostanze irritanti per la superficie dell’occhio (thimerosal, benzalconio cloruro), mentre altri contengono conservanti ben tollerati (N-IG + EDTA) o non ne contengono affatto, come i colliri monodosi.

Igiene oculare

La prima barriera difensiva dell’occhio è formata da palpebre, ciglia e lacrime che “lavano” la gran parte delle sostanze o dei batteri .

E’ importante l’igiene oculare quotidiana lavando accuratamente le mani con il sapone e gli occhi con acqua fredda.

L’igiene oculare nei bambini ed in particolare nei neonati: bisogna pulire quotidianamente con garze medicate gli occhi dei neonati, per ridurre il rischio di infezioni, in quanto non dotati di difese immunitarie completamente sviluppate.

L’igiene oculare in utilizzatori di videoterminale: pulire la zona palpebrale e, se consigliato dal medico oculista, lubrificare l’occhio ripetutamente con lacrime artificiali.

L’igiene oculare terapeutica: in caso di patologie infiammatorie o irritative palpebrali, notevole ed immediato sollievo si otterrà dall’uso di garze sterili riscaldate. In caso di trauma oculare utilizzare, invece, garze sterili raffreddate in frigorifero.

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